Una lunga lista di domande e di controlli necessari, individuati e validati a livello internazionale, simile alla check list che utilizzano i piloti prima del decollo e paragonabili, nel campo dell’assistenza agli anziani, alla rivoluzione che ha rappresentato la risonanza magnetica in radiologia. Sono gli strumenti di valutazione interRAI che – diversamente da quanto avviene, per fortuna, nel caso delle precauzioni per il volo – non sono ancora abbastanza diffusi e affermati nel nostro Paese. Per questo Italia Longeva ha riunito oggi, presso l’Auditorium Biagio d’Alba del Ministero della Salute, a Roma, i principali esperti e decision maker dei diversi contesti sanitari italiani, con l’obiettivo di approfondire i vantaggi di uno strumento unico, e validato a livello internazionale, per la valutazione e il monitoraggio dei pazienti anziani.
Gli strumenti interRAI sono un protocollo di valutazione globale, basato sulla corretta e capillare registrazione dello stato funzionale e delle vaste problematiche assistenziali dell’anziano a domicilio o presso una residenza sanitaria. I 300 item dei quali consta la “check-list” vanno somministrati all’atto dell’accettazione, o comunque all’inizio del percorso di cura: questa è la strategia efficace per la successiva formulazione di un piano di assistenza pragmatico, secondo la filosofia del “problem solving”. Quando molti pazienti sono valutati in questo modo, si crea un potente database, confrontabile con analoghe valutazioni fatte in tutto il mondo e in grado di offrire anche al Servizio sanitario italiano una fotografia sempre aggiornata sulle caratteristiche e i problemi principali della popolazione anziana presa in carico. E sui risultati del trattamento!
Ad oggi, invece, nel nostro Paese si osservano ancora una pluralità di strumenti di valutazione individuati e messi in campo nei diversi contesti regionali, “fatti in casa” e non validati internazionalmente, anche se orientati alla valutazione multidimensionale e alla presa in carico delle persone in condizioni di cronicità complesse e avanzate.
In questo contesto, Italia Longeva – nell’ambito dei suoi obiettivi di promozione della qualità della vita e dell’invecchiamento attivo della popolazione anziana – ha promosso il convegno odierno proprio per presentare e discutere lo stato dell’arte nell’applicazione di questi strumenti e per offrire una disamina critica sulle grandi possibilità della valutazione multidimensionale fatta con gli strumenti interRAI nel riassumere e unificare tutti i sistemi di valutazione ad oggi diffusi in modo seriale e disorganizzato in Italia.
“La garanzia dell’efficacia degli strumenti di valutazione multidimensionale interRAI riposa sulla loro origine e sulla loro storia – spiega il professor Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva –: un gruppo internazionale di oltre 100 ricercatori, provenienti da 40 Paesi, li ha individuati e sistematizzati a partire dalla metà degli anni 80. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, questo complesso di domande e controlli è racchiuso in software capaci di offrire un ausilio imprescindibile alle RSA e ai percorsi di assistenza domiciliare. Uno sforzo, ideativo e scientifico – sottolinea Bernabei – i cui frutti l’Italia ritarda a raccogliere: solo Lombardia, Umbria, Lazio e Marche stanno implementando gli indicatori interRAI. A tutte le altre Regioni e ai diversi decisori è necessario spiegare al meglio i benefici di questo modo di lavorare, ed è proprio l’obiettivo con il quale Italia Longeva ha organizzato il convegno di oggi. Accenno solo a uno di questi vantaggi, che va al di là del valore intrinseco al monitoraggio: le risposte fornite nella check list degli strumenti interRAI, una volta ‘caricati’ sul software dedicato, vengono analizzati e controllati dal sistema informatico: un’azione di cross checking alla quale corrispondono una serie di alert, in grado di prevenire ed evitare, ad esempio, dimenticanze, mancati approfondimenti o veri e propri errori terapeutici”.
Durante il convegno, alcune realtà rappresentative del nostro Paese hanno esposto la propria peculiare esperienza – diversi modelli applicativi e diversi approfondimenti, dall’identificazione precoce del bisogno alla gestione del percorso di cura in funzione dell’evoluzione della malattia – mostrando come l’approccio fondato su un efficace modello di valutazione abbia portato miglioramenti consistenti: nella gestione dei percorsi di cura per le persone assistite, nella gestione e scambio delle informazioni, nell’organizzazione, nella motivazione del personale, nell’omogeneità e perequazione dei servizi erogati e nell’uso delle risorse, per conseguire infine un consistente miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di salute nel proprio contesto operativo. Quella di oggi è la prima giornata in cui operatori dell’assistenza agli anziani, dirigenti sanitari e delle ASL e policy maker hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sulla tematica della “long-term care”, l’ assistenza a lungo termine tipica di una popolazione di anziani. Italia Longeva offre così un riferimento, che diventerà annuale, per il complesso mondo della sanità residenziale e della domiciliarità, che sempre più si propongono come protagonisti dell’assistenza nel Paese più vecchio del mondo.