Elettrocardiogrammi inviati dalle ambulanze, tele-visite e teleassistenza per i pazienti diabetici: l’abruzzo dedica sempre più attenzione e risorse alla tecnoassistenza.
La tecnoassistenza – insieme di interventi sanitari e assistenziali resi possibili dall’impiego delle nuove tecnologie – inizia a diffondersi anche in Abruzzo, arrivando anzitutto nelle case degli anziani e dei pazienti che hanno bisogno di cure a lungo termine.
Italia Longeva, la Rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva, istituita dal Ministero della Salute, si è fatta promotrice della diffusione di questo approccio sanitario e assistenziale nelle regioni italiane, e il roadshow nazionale dedicato alla tecnoassistenza ha fatto tappa oggi a Pescara. Scopo dell’iniziativa itinerante è promuovere sinergie tra tutti i player socio-sanitari territoriali, coinvolgendo il maggior numero possibile di attori della filiera sanitaria e del mondo delle imprese, dai clinici ai decision maker, dai produttori di tecnologie ai protagonisti del volontariato e del terzo settore.
L’Abruzzo sta infatti muovendo i primi passi nella direzione di una più compiuta digitalizzazione dei servizi assistenziali dedicati ai pazienti cronici, ed è quindi essenziale la partecipazione a questo sforzo da parte di quanti sono già attivi sul territorio.
“La Giunta regionale – ha dichiarato intervenendo all’incontro organizzato da Italia Longeva Silvio Paolucci, assessore alla Programmazione sanitaria della Regione Abruzzo – nel giugno dello scorso anno ha recepito l’accordo siglato da Governo e Regioni sulle linee di indirizzo nazionali riguardanti la Telemedicina. In seguito al recepimento dell’intesa, le quattro Asl regionali hanno avviato lo studio di alcuni progetti, riguardanti ad esempio la trasmissione a distanza degli Elettrocardiogramma (ECG) dalle ambulanze di soccorso. Ad oggi solo due Asl sono operative con gli ECG inviati dalle ambulanze, mentre per le altre le procedure di acquisizione delle strumentazioni e di adeguamento tecnologico del 118 sono ancora in corso”. La tecnoassistenza richiede infatti investimenti nelle tecnologie necessarie a supportarla. Uno sforzo ulteriore che l’Abruzzo sta iniziando ad affrontare in modo strutturato, anche attraverso cospicui fondi stanziati dalla Regione: “Lo scorso marzo – ha spiegato l’assessore Paolucci – con l’approvazione di due delibere di Giunta, per un valore complessivo di 4 milioni e 300mila euro, la Regione ha scelto di dare ulteriore impulso alla tecnoassistenza. Un primo progetto prevede la presa in carico di circa 4mila utenti, individuati attraverso le Unità di valutazione multidisciplinare, che saranno destinatari di varie modalità di telemedicina, tra cui la televisita, il teleconsulto e la telecooperazione sanitaria. La seconda iniziativa, invece, rivolta ad altri 4mila utenti, coinvolge gli operatori socio-sanitari e riguarda nello specifico l’assistenza sperimentale per pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), over-65 e non autosufficienti”. Le prestazioni previste da questi percorsi di ADI riguardano il monitoraggio dei parametri clinici e un sistema di tecnoassistenza, che comprende anche il monitoraggio dei servizi resi in concreto a domicilio, utile anche per verificare l’appropriatezza delle cure e dell’assistenza prestata. Oltre che uno strumento prezioso per garantire servizi sempre più appropriati, la tecnoassistenza può rappresentare, infatti, anche un insostituibile strumento di controllo e di monitoraggio delle prestazioni, soprattutto in una regione come l’Abruzzo, nella quale l’orografia e la distribuzione dei poli ospedalieri sul territorio rischiano di dar luogo a una dispersione e a una frammentazione che le nuove tecnologie possono affrontare in modo efficace. “Più di recente – ha aggiunto infatti Paolucci – la Regione si è attivata nella predisposizione di un’iniziativa finalizzata alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza nelle zone disagiate, cioè caratterizzate da particolari difficoltà nell’accesso alle strutture sanitarie. Per questo progetto, di durata triennale, l’investimento è di circa 205mila euro. La Regione Abruzzo ha un ambizioso piano di investimenti per i prossimi anni, caratterizzato da un forte orientamento ai servizi territoriali: dal potenziamento dell’assistenza domiciliare ai servizi di contatto con i pazienti e le loro famiglie, fino all’implementazione della rete di emergenza e urgenza”.
Fra le aziende più attive nel campo della tecnoassistenza, la ASL Lanciano Vasto Chieti ha lanciato progetti concreti di gestione a distanza di alcune fra le patologie croniche più impattanti: “Innovare e sperimentare è la cifra che caratterizza la nostra Azienda sul fronte delle cure primarie, ad oggi uno dei nostri investimenti progettuali più significativi – ha detto il dottor Pasquale Falasca, epidemiologo dell’Unità operativa “Integrazione ospedale territorio” della Asl –. Ci siamo inseriti nella ‘Strategia aree interne’ con un modello di assistenza territoriale che ha l’obiettivo di potenziare l’offerta assistenziale nell’Area interna ‘Basso Sangro-Trigno’, individuata come prototipo. L’approccio è di tipo predittivo e proattivo, verso una popolazione fragile stimata in 5.000 persone con alta e media fragilità, su un totale di 23.000 abitanti. In quest’area è stata avviata una sperimentazione di tecnoassistenza per la gestione del diabete, che ha l’obiettivo di coinvolgere oltre 100 pazienti in un anno e di ampliarsi anche al campo delle broncopneumopatie croniche, allo scompenso cardiaco e ai pazienti in terapia anticoagulante. La nostra Azienda è la prima a sperimentare in Abruzzo il monitoraggio a domicilio di alcuni parametri clinici per dare ai pazienti cronici un’assistenza migliore, prevenire eventi acuti e ridurre gli accessi in ospedale, secondo uno schema che prevede una collaborazione attiva anche con gli ambulatori della fragilità e gli ospedali di comunità attivati nella stessa area territoriale”.
“Italia Longeva ha promosso questo appuntamento, in Abruzzo, per favorire l’incontro fra le istituzioni locali e tutti gli interlocutori che possono sviluppare concretamente, sul territorio, servizi domiciliari basati sulle nuove tecnologie – ha commentato il professor Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva –. In Abruzzo, infatti, non mancano progetti pilota e singole iniziative che mirano a mettere alla prova un approccio terapeutico e socio-assistenziale basato sulla tecnoassistenza. Ma sperimentare non basta, soprattutto in una regione come questa, che per caratteristiche organizzative e persino geografiche, potrebbe beneficiare enormemente di una compiuta integrazione fra tecnologia e sanità. Per questo riteniamo che un intervento dal basso, a partire dai progetti di tecnoassistenza già lanciati sul territorio, ma con il coinvolgimento di nuovi attori, di altre professionalità e possibilmente di investitori ulteriori, in aggiunta alla Regione, rappresenti un’ottima opportunità per riuscire ad attivare servizi di tecnoassistenza sistemici, ben strutturati, che superino le singole sperimentazioni e le azioni pilota”.
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